SENTIERO "APPREZZAMI L'ASINO"


SENTIERO APPREZZAMI L'ASINO
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Vista mozzafiato lungo il sentiero


“Apprezzami l’asino”, è il sentiero che fino all’inizio del secolo scorso, era considerato l’unico percorso che collegava Sapri a Maratea, strada fondamentale per il commercio e lo scambio di merci che, come indica una filastrocca, venivano trasportate in groppa ad asinelli.





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Ecco la leggenda del sentiero:

"Da quando siamo al mondo trasportiamo di tutto a dorso colmo, 
dal mare all’entroterra cilentano 
su sentieri che percorriamo piano piano. 
Adesso che ci incontriamo 
In due non ci passiamo 
E qui l’apprezzamento subiamo! 
“Ho un carico che vale poco 
E il mio ardor di vita si fa fioco… 
I padroni han già deciso 
Uno dei due verrà ucciso. 
Verrò buttato giù per il dirupo 
Mazziato e pure cornuto."

In questo sentiero molto ristretto, in alcuni punti del percorso, l’accesso era quasi impossibile, motivo per cui, quando si incrociavano due asini che provenivano dai sensi opposti, bisognava valutare il valore degli animali e, dato un risarcimento della metà del prezzo dell’asino meno costoso al proprietario, l’asino veniva gettato in mare, sacrificandolo. 




Un suggestivo punto del sentiero, dove è possibile ammirare con un solo sguardo cielo, vegetazione, montagna e mare




Oltre ad avere questa simpatica e al contempo straziante leggenda alle spalle, il sentiero di “Apprezzami l’asino” con i suoi strapiombi sul mare, è conosciuto per la sua panoramica mozzafiato, da cui è possibile ammirare tutta la cittadina e anche lo Scoglio dello Scialandro su cui poggia la statua della Spigolatrice.  


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