LO SCOGLIO DELLO SCIALANDRO


LO SCOGLIO DELLO SCIALANDRO
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Lo scoglio dello Scialandro, sul quale è possibile ammirare la Spigolatrice di Sapri


Lo “Scialandro”, scoglio su cui è soavemente adagiata la Spigolatrice simbolo della città, ha alle sue spalle una storia ricca di peripezie.



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Si narra infatti che durante l’VIII sec. a.C., in mare navigasse una nave proveniente dall’Eubea per raggiungere Cuma, una delle più antiche colonie greche d’Italia. Ma a causa del vento forte e di una tempesta scatenatasi in mare, la nave naufragò nei pressi di Punta Infreschi. Il naufragio sfortunato uccise tutti, eccetto un uomo che riuscì a salvarsi raggiungendo lo scoglio su cui sostò fino a che, dei pescatori che passavano con la propria imbarcazione, non passarono di lì. Fu poi prelevato e portato nel loro villaggio, l’attuale Timpone, dove fu curato e trattato come ospite.
Gli abitanti del Timpone vivevano principalmente di quelle attività che gli erano state tramandate dai loro avi, ovvero la lavorazione del latte, l’allevamento del bestiame, la lavorazione dei metalli; soltanto in pochi, un piccolo gruppo, dedicava il proprio tempo all’attività della pesca.








Fu così che il mal capitato, si insediò completamente con gli abitanti delle nostre terre imparando a praticare tutte le attività che gli venivano insegnate. Dal canto suo invece, provenendo dalle terre greche, insegnò loro a decorare e disegnare la ceramica con immagini vive e colorate. Sposò successivamente la donna più bella del villaggio con cui andò a vivere in una fattoria sull’altura delle Viole. L’idillio terminò, un giorno, a causa di una nave greca che attraccò sulla costa. Non era della stessa provenienza di Scialandro, ma erano pirati che volevano prendere come schiavi donne e bambini, e razziare ovunque.
Nel frattempo Scialandro era diventato capo del villaggio e fece di tutto per difendere la sua famiglia e tutto il suo popolo, riuscendo a farli andar via. Quel giorno morirono in molti, ma purtroppo anche Scialandro fu colpito a morte. Così, come simbolo di riconoscenza, gli abitanti e i pescatori, vollero che sullo scoglio dal quale era arrivato, fosse eretta una statua di legno “Xoanon” che ricordasse Scialandro per sempre.




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