SORRENTO


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Sorrento, situato sul versante nord-occidentale della penisola che ne prende il suo nome, è un comune distante poco più di 40 km da Napoli, capoluogo campano e si trova inoltre, a meno di venti minuti dalla Costiera Amalfitana, sul versante opposto. Raggiungibile grazie alla fermata della circumvesuviana, treni regionali, autobus, taxi e aliscafo, il centro della cittadina, si trova proprio su di un ampio terrazzo tufaceo caratterizzato da falesie alte circa 47 metri sul livello del mare.
L'origine del suo nome deriverebbe dalla forma greca Syrrentòn, dal verbo syrrèo, ovvero "confluisco" riferito alle acque che scendono dalle diverse valli e quindi: "confluenza di acque", appunto. Sorrento ha origini molto antiche, grazie ai primi popoli stanziali etruschi, poi appartenuta al popolo degli osci, e diventò successivamente sede arcivescovile nel 420 d.C. 



La città combatté contro i longobardi di Benevento e conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Greci, romani, normanni, aragonesi hanno tutti lasciato la loro impronta. Patria del grande Torquato Tasso, Sorrento ha dedicato allo scrittore del '500 anche una piazza che rappresenta il cuore pulsante della città in cui si trovano bar, ristoranti e negozi. Dai versi 390-92 della Gerusalemme Liberata, il poeta esprime il caro ricordo della sua terra natia, rimpiangendo: "...le piagge di Campagne amene, pompa di maggior della natura, e i colli che vagheggia il Tirren fertili e molli". La bellissima Villa Comunale offre una vista mozzafiato e la possibilità di raggiungere Marina Piccola (ovvero il porto), grazie ad un comodo ascensore, mentre a pochi passi si trova il Chiostro di San Francesco, che fa parte dell'omonima chiesa e che ha conservato le tracce dell'antica architettura trecentesca, oltre alla presenza di archi incrociati di tufo che si alternano ad archi tondi (poggiati su colonne), sormontati da capitelli.





Altro luogo suggestivo, è il Vallone dei Mulini, valle appartenuta dapprima anche alla famiglia Tasso e a partire dal XII sec. alla famiglia Correale, che fece costruire in quel luogo un mulino per la macinazione del grano, che poteva girare grazie alle acque pluviali che si ingrossavano nel canale. Agli inizi del '900 tuttavia, l'utilizzo del mulino è stato interrotto ed una fitta vegetazione ha ricoperto quasi completamente le tracce delle attività che venivano svolte nella valle, completate dalla presenza di una segheria, una cava di tufo e numerose cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. 
Il Duomo di Sorrento (o Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo), che oggi risiede nel centro storico, aveva originariamente una collocazione diversa e a causa delle numerose ristrutturazioni che si sono succedute, non presenta più il suo aspetto primitivo, ma una facciata in stile neogotico e un impianto interno per lo più barocco, realizzato nel XVIII sec. Molto interessanti sono le tele, il coro ligneo e il grande organo che sovrasta il portale d'ingresso, mentre all'esterno ciò che colpisce l'osservatore, è il campanile, che poggia su un basamento di epoca romanica, risalente forse all' XI sec. e l'orologio con piastrelle in ceramica.
Particolari sono anche la Chiesa del Carmine situata nel centro storico, Villa Silvana, immersa in una vegetazione esotica e costruita agli inizi del '900 in stile Liberty, famosa per la sua terrazza da cui si può ammirare tutto il golfo; il Sedile  Dominova poi, costruito nel XVI sec. era un edificio monumentale in cui si sarebbero riuniti soltanto i nobili della parte occidentale di Sorrento, a causa delle guerre fratricide fra le famiglie patrizie della città; il Museo Correale di Terranova che contiene al suo interno mobili preziosi, porcellane di Capodimonte, tele del '600, nature morte e un numero indefinito di libri che documentano la storia del Regno di Napoli. 




La cittadina è conosciuta anche grazie alla canzone "Torna a Surriento" che fu cantata in occasione dell'ingresso del presidente del consiglio Giuseppe Zanardelli, nella sala da pranzo dell'Imperial Hotel Tramontano, dove fu ospite per un determinato periodo.
Inutile ricordare, quanto la città sia famosa per i suoi "limoni", da cui si ottengono prodotti tipici come il limoncello. La presenza del limone detto anche "Ovale di Sorrento" per la sua tipica forma e per le proprietà organolettiche che lo differenziano da quelli delle altre zone limitrofe (tra cui Amalfi), è stata documentata già all'epoca degli antichi romani. Negli scavi di Ercolano e Pompei, sono stati ritrovati infatti degli affreschi che rappresentano limoni molto simili a quelli odierni di Sorrento. 



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