CONVENTO DI SAN FRANCESCO


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Il Convento di San Francesco, in località Serrone, voluto dai Padri Cappuccini (uno dei tre ordini mendicantimaschili di diritto pontificio, che oggi costituiscono la famiglia francescana), fu inaugurato nel 1625. L’edificio conventuale si caratterizza anche per la presenza di un interessante chiostro che sovrasta una grande cisterna dove era convogliata e conservata l’acqua piovana. Di grande valore storico è la Chiesa, parte integrante del convento. Degna di nota è la cappella dell’altare maggiore, dove al centro trovasi una grande pala con un antico dipinto su tela con l’immagine dell’Immacolata (1643). Nelle due nicchie laterali sono collocate le statue di S. Felice e di S. Francesco. Di pregevole fattura è il tabernacolo, di stile barocco, scolpito in legno. La Chiesa è ricca di manufatti d’interesse artistico e culturale (dipinti su tela, statue, cappelle e un Crocefisso in cartapesta del 1700).
Un elegante obelisco che rappresenta una croce in pietra è stato collocato nel piazzale antistante al Convento. Quest’opera d’arte, come si evince dalla data incisa alla base, in numeri romani, risale al 1748.

A seguito delle leggi eversive che colpirono gli ordini religiosi a partire dal periodo francese, 1806-1815, i beni del  convento di San Francesco di Centola furono confiscati e messi in vendita. Nel 1866, il fabbricato del convento, a causa della legge di soppressione emanata dal Regno d’Italia, passò in proprietà al Comune di Centola. 
Nel 1957 il Consiglio comunale di Centola deliberò la retrocessione della struttura del convento all’Amministrazione del Fondo per il Culto. Quindi dopo un lungo iter burocratico, l’intera struttura immobiliare del Convento di San Francesco, incluso la chiesa, ritornò ad essere di nuovo un bene di proprietà dell’autorità ecclesiastica a partire dal 1964.
La storica chiesa, parte integrante del convento di San Francesco, si compone di una navata rettangolare (15, 20 m. di lunghezza, 5,65 m. di larghezza) con tre cappelle sul lato a destra entrando (ciascuna misura 2,57 x 4,70 m.),che si denominano dalle statue in esse collocate: S. Antonio, Immacolata e S. Lazzaro. Sovrastante l’ingresso c’è il coro o cantoria (4,30x 5,65 m.)per la preghiera comunitaria dei frati. Nella cantoria si trovano un antico organo (non più funzionante) e un leggio. 

Testo e immagini a cura di Ezio Martuscelli

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