CENTOLA


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E’ probabile che alla fondazione di Centola, in età medioevale, abbiano contribuito profughi che abbandonavano le zone costiere, tra cui il borgo della Molpa e di San Sergio, a causa sia di eventi bellici sia delle incursioni di pirati sia di fenomeni d’impaludamento. Questi fuggiaschi trovarono riparo, in località “Vallone”, luogo con abbondanza di acqua, dove era possibile nascondersi ma anche difendersi da eventuali attacchi ostili.
Alla scomparsa del borgo della Molpa concorsero le incursioni dei pirati saraceni, la Guerra del Vespro (1282-1372) e poi la Grande Crisi del Trecento. A questi eventi sopravvisse il casale di S. Sergio, che a sua volta fu distrutto dai turchi nel 1531.
L’affermarsi nel Cilento del monachesimo sia di rito greco bizantino (Basiliano) sia di rito latino (Benedettino) diede notevole impulsoalla crescitaculturale e socio - economica delle terre di Centola e del suo nucleo urbano. Furono erette importanti Abazie tra cui quella di Santa Maria di Centola che era locata nell’area ora occupata dal cimitero edella quale purtroppo non restano tracce fisiche. 
La guerra del Vespro ebbe profonde ripercussioni circa l’assetto feudale del territorio che adesso è parte integrante del Comune di Centola.
All’epoca in questo territorio i casali assurti al rango di “Universitas” erano quelli di Centola, Foria e San Severino. In particolare Centola era divenuta Universitas (di fatto, Comune autonomo) attorno al 1250, durante il periodo Svevo(1189-1266). 
Questi casali con le loro terre, facevano parte, allora, della baronia di Sanseverino il cui feudatario era Filippo Porta.
Il re Carlo II d’Angiò, costatato che questo feudatario non era in grado di provvedere alla difesa del castello di San Severino che per la sua posizione era essenziale al controllo della strategica valle del Mingardo, riassegnò il feudo a Tommaso Sanseverino. Successivamente nel 1404 Francesco Morra ottenne l’investitura della baronia di Sanseverino e dei suoi casali. Nel XVI secolo la famiglia Morra fu costretta a vendere importanti rami del feudo dando luogo alla dissoluzione della baronia di Sanseverino.

I casali di Centola, Foria, San Severino e Poderia, smembrati dalla baronia furono alienati dai Morra.
Il feudo di Centolafu ceduto da Giov. Bernardino Morra a Giovan Nicola Origlia e a Giovannantonio Ricco. Passò poi a Bernardino Galeota e a Rainaldo de Alagna, finché se lo aggiudicò all’asta Marino Russo.
Nel 1622 Federico Pappacoda, 2° marchese di Pisciotta e Molpa, acquistava da Fulvia Scondito, ultima erede di Camillo Porzio le terre di Centola, il quale, a sua volta le aveva comprate nel 1559 da Rainaldo de Alagna. 
Nel 1666 DomenicoPappacoda fu decorato col titolo di principe di Centola. Nel 1741 GiuseppePappacoda (nato a Centola nel 1692), 3° Principe di Centola, sposò Maria Anna Spinelli Barrile. Egli morì nel 1773 lasciando una sola figlia, Giovanna. Con Giuseppe, si estinse il ramo dei Principi di Centola della famiglia Pappacoda.Nel 1762 Giovanna Pappacoda (1743-1809), 4° Principessa di Centola,sposa don Giovanni Carlo Doria II(6° Principe di Angri) econserva tutti i feudi fino al 1806, data dell’eversione della feudalità. 
Alla morte di Giovanna il titolo di principe di Centola è assunto dal Marchese Don Marcantonio IV (7° Principe di Angri). 
Tutti i beni immobili facenti parte dei feudi di cui sopra furono messi in vendita dagli eredie acquistati dalle famiglie i cui membri ne erano i gestori e gli amministratori in loco. 
Nel 1806 Centola divenne Comune autonomo; quelli che erano i casali di Foria, San Nicola e San Severino ne divennero frazioni. Palinuro fu la quarta frazione di Centola dopo il 1842. 


L’antico borgo medioevale di Centola, a forma di fuso, si sviluppava tra le pendici del monte San Basilio e la cresta della Serra. Nella spianata della piazza Vecchia fu eretta la chiesa Madre di S. Nicola e il Palazzo (Castello) Baronale (demolito, essenzialmente, per fare spazio alla strada rotabile Centola – Palinuro).
Nei locali del palazzo baronale si riuniva il Parlamento dell’Universitas di Centola. 
Il toponimo “Centola”, potrebbe derivare da una misura di superficie romana, “Centuria”, con l’aggiunta del suffisso –olus. Altri lo collegano al monte Cellerano (oggi monte Bulgheria) e all’omonima cittadella ascetica fondata nel medioevo dai monaci basiliani.
Il Comune di Centola (5.146 abitanti, dati Istat 2013) è nel Cilento che dal 1273, a seguito del“diploma di Alife” emanato daCarlo I d'Angiò,fu inglobato nel Principato Citra (Citeriore) con capoluogo Salerno. Dal 1862 il Principato divenne la Provincia di Salerno.
Il territorio centolese è stato nei tempi passati di grande interesse strategico data la sua particolare posizione geografica, strutturazione orografica e idrografica. Dalle sue alture e promontori marini era possibile controllare, da punti dominanti e facilmente difendibili, importanti vie di accesso dal mare verso l’interno. In particolare quelle che sfruttavano il corso dei fiumi Lambro e Mingardo. 




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