PICCOLI BORGHI ANTICHI
Acciaroli-Pioppi-Pollica: Luoghi visitati da Ernest Hemingway, Acciaroli, vanta l’antichissima Chiesa dell’ Annunziata, costruita nel 1187 e lì intorno, si trovano anche i resti di una vetusta torre di avvistamento angioina di pianta quadrata; a Pioppi è possibile imbattersi nel bellissimo castello Vinciprova, mentre a Pollica, che si trova nella parte più alta, e da cui il panorama è mozzafiato, affacciandosi direttamente sulla costa, si impone maestoso il castello dei Principi Capano.
Agropoli: I Bizantini Greci tra il 535 e il 553 fondarono una grande roccaforte con il nome di Acropolis, ovvero città alta. Da qui la città si estese sempre di più. Ancora oggi nel centro storico di Agropoli, nella parte più alta della città, è possibile vedere l’antico portale medioevale con le sue merlature, gli scaloni, il castello Aragonese. Molto famosa è anche la Baia di Trentova (chiamata così grazie alla leggenda secondo cui una tartaruga lasciò nei pressi del famoso scoglio, le sue 30 uova), bellissima e di un mare pulito e cristallino.
Castellabate: Ormai famosa per il film di Alessandro Siani “Benvenuti al sud”, Castellabate è un antico borgo a picco sul mare, che gode di scorci e meravigliose vedute sulla costa, specialmente dal “Belvedere San Costabile”, esattamente nei pressi del Castello dell’angelo che fu poi abitato dall’Abate San Costabile Gentilcore che si erge grandissimo sull’abitato. Qui un dedalo di viuzze vi porterà a visitare il piccolo borgo molto suggestivo che si affaccia sulle sue frazioni e spiagge bellissime, tra cui Punta Licosa, il porto di san Marco, la piccola frazione di Santa Maria e il suo Palazzo Perrotti ancora abitato dai discendenti della famiglia; e poi ancora Punta Tresino e la spiaggia lunga e sabbiosa del Pozzillo.
Castelnuovo Cilento:Il borgo fu nominato Castelnuovo solo in epoca medievale ed apparteneva dapprima al feudo di Agnello di Senerchia, poi passò nelle mani di Antonio Carafa e da quest’ultimo ai Damiani e ai Talamo Atenolfi. Luogo suggestivo da vedere qui a Castelnuovo, è appunto il castello, con la sua torre, che posizionato in un punto strategico del borgo, si stanzia possente su tutta la vallata. Interessanti e uniche sono invece le opere di Guerino Galzerano, recensite anche da Vittorio Sgarbi che si trovano nella sua casa in via Roma, nei giardini attorno al castello, nel borgo di Santa Caterina e presso la tomba monumentale nel cimitero, lavori interamente realizzati con ciottoli di mare e che costituiscono una vera e propria testimonianza popolare dell’arte contadina.
Gioi Cilento: Di questo piccolo borgo arroccato su di un colle, affascianti sono i ruderi dell’antico castello, ciò che resta della Porta dei Leoni e la cinta muraria; poi il convento di San Francesco, i palazzi signorili come Palazzo Reielli, palazzo Conti, palazzo Salati e palazzo De marco, la Chiesa di Santa Maria della Porta in stile romanico, la Chiesa di San Nicola, la chiesa di Sant’Eustachio e il monastero di San Giacomo. A livello enogastronomico il nome di Gioi è strettamente legato alla tipica “soppressata”, unico salame lardellato dell’intera regione Campania.
Si dice che al centro del chiostro del convento francescano viva una donna, una “Manalonga”, appartenente ad un culto legato a delle divinità autoctone, che infesta i pozzi in attesa di trascinare giù chiunque si affacci troppo all’interno della sua dimora.
Maratea: Se pur non appartenente alla regione, ma a confine con il comune di Sapri, Maratea è un affascinante borgo da scoprire della Basilicata, a pochissimi chilometri dalla nostra costa, conosciuta anche come “città delle 44 chiese”. Turisti da tutto il mondo arrivano sul posto per visitare una delle statue più suggestive di tutta la nazione italiana: Il Cristo Redentore che si trova sul monte San Biagio. Da qui la vista è unica, i paesini sottostanti, la costa, panorami che arrivano fino alla Calabria da un lato e Capo Palinuro dall’altro. Poi ancora la Basilica di San Biagio, l’isolotto di Santojanni, le chiese che si trovano all’interno del borgo, i resti del castello di Castrocucco (piccola frazione sul mare), il porto, la fontana della Sirena, le spiagge bellissime e affollate in estate, tra cui la Spiaggia Nera, chiamata così per la tipica colorazione dei sassi scuri e recentemente scoperta la Grotta delle Meraviglie risalente a circa 8000 anni fa, ricca di stalattiti e stalagmiti.
Paestum: A circa 30 km a sud di Salerno si trova questa città, famosa soprattutto per la sua eccezionale area archeologica. Vero è però che Paestum, vanta anche spiagge bellissime e mare pulito, comune insignito della Bandiera Blu, come molti altri del Cilento. La bellissima Basilica della santissima Annunziata risalente agli inizi del V sec. a.C. e che ha subìto diversi restauri, si trova proprio nelle vicinanze dell’area archeologica, conosciuta in tutta Italia e ricca di turisti durante tutto l’anno.
Padula: Padula si erge su di un’altura e conta numerose chiese da visitare e luoghi sacri, come il monastero di San Nicola, la Chiesa Madre di San Michele, patrono del paese, la chiesa di San Clemente, quella di San Martino e molte altre. Anche se la città è conosciuta principalmente per la sua grandissima Certosa di San Lorenzo, la più estesa d’Italia. Bellissimo ed unico del suo genere è il battistero di San Giovanni in Fonti di epoca paleocristiana, il solo battistero al mondo che utilizza l’acqua battesimale attingendola direttamente dalla sorgiva sulla quale esso è costruito. Da visitare poi è la casa - museo di Joe Petrosino e il Sacraio dei Trecento, dove sono conservati i resti dei caduti durante la Spedizione di Sapri.
Perdifumo e Vatolla: Perdifumo, è prevalentemente conosciuta per i suoi palazzi gentilizi con eleganti portali in pietra e colombaie tra cui: palazzo Baronale Gagliardi, Palazzo Amoresano, Palazzo Guglielmini e Palazzo Giardulli che conserva all’interno ancora un antico frantoio e poi le antiche chiese che custodiscono al loro interno tele, altari e acquasantiere del ‘600. Vatolla invece, frazione del comune di Perdifumo, oltre che conosciuta per la sua cipolla largamente utilizzata nella dieta mediterranea e coltivata (probabilmente) già grazie ai monaci basiliani provenienti dall’antico Oriente, è famosa soprattutto per aver ospitato per circa 9 anni, il filosofo e giurista Giambattista Vico, dal 1686 al 1695. Secondo alcuni abbandonerà questi luoghi, a causa di un amore non corrisposto, per poi trasferirsi nuovamente a Napoli, sua città natale.
Roccagloriosa: L’origine del nome deriva da “rocca” che evidenzia la collocazione geografica, mentre “gloriosa” sottolinea la venerazione per Maria di Nazareth. La religione cristiana cattolica è evidenziata dalle numerose chiese presenti, come la Chiesa della Gloriosa, la più antica del comune, la chiesa di San Giovanni risalente all’XI secolo e che conta 8 altari, come le famiglie gentilizie che ne avevano il patronato, la chiesa di san Nicola, quella del Rosario e molte altre ancora. Spiccano all’interno della cittadina, anche i bei palazzi gentilizi, come Palazzo De Caro, palazzo Balbi, palazzo De Curtis, palazzo Pappafico, palazzo La Quercia. Ad erigersi con i suoi antichi resti e affacciandosi verso il maestoso monte Bulgheria, è il Castello di Roccagloriosa, da cui si gode di un panorama bellissimo che lascia un senso di calma e tranquillità. All’interno del paese è presente anche un Antiquarium ed il parco archeologico con importanti testimonianze storiche del passato.
Stio: Il piccolo comune cilentano fu fondato nell’anno 1000 circa, il cui centro storico fortificato ad opera dei Normanni, presenta tutt’oggi delle murature medievali sopravvissute ad attacchi ed invasioni, e che sostengono ancora parte della struttura dell’ex Chiesa dei Santi Pietro e Paolo che abbraccia dal 1726, il culto di San pasquale, diventato successivamente protettore del paese.
A circa 2 km dal centro abitato, si trova la cosiddetta Valle dei Mulini, lungo il corso fluviale si trovano dei resti di 5 mulini ad acqua che sono lì dal 1300 e tutt’intorno si trovano conche che creano delle vere e proprie piscine naturali.
Da non perdere sono la Fiera della Croce, la più antica festa di tutto il Cilento risalente al XV secolo, la festa della castagna in novembre e la sagra dei piatti poveri del Cilento e la sagra dei Ciccimmaretati, a base di ceci, lenticchie e fagioli.
Sicignano degli Alburni: Il borgo di Sicignano degli Alburni, secondo numerosi storici, fu fondato da un valoroso soldato Lucius Sicinius Dentatus e soprannominato “Achille Romano”, altri sostengono che la sua origine fosse medievale, dal momento che, a testimoniare il periodo storico, ci sia il Castello Giusso nella parte più alta della cittadina con i rioni più antichi di Fontanella, San Matteo e Rupa con le case disposte a semicerchio attorno al castello. Quest’ultimo e tutto il borgo erano circondati da una cinta muraria ancora integra nel 1600, e 6 porte d’ingresso. Si consiglia di fare un giro all’interno del paese in modo tale da ammirare i vari palazzi gentilizi presenti e i loro imponenti portali antichi.
Teggiano: Antonello Sanseverino che fece costruire l’imponente castello Mcchiaroli, ha donato al borgo il suo aspetto di roccaforte, una delle maggiori attrattive del paese, grazie a cui durante il mese di agosto viene annualmente organizzata una festa chiamata “Alla tavola della principessa Costanza”, giorni in cui vengono degustavi i piatti poveri di un tempo e grazie ad un itinerario, è possibile visitare tutti i vicoletti che caratterizzano l’intero abitato. Da visitare è il convento di San Francesco del XIV sec. ed il Museo diocesano di San Pietro risalente al XII secolo. Interessanti sono anche il Museo delle Erbe nel centro della città, ed il museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano, che ospita vari reperti tra cui aratri, telai e strumenti che servivano alla lavorazione del legno.
Torraca: L’antico abitato di Torraca, ha origini molto antiche, così come molto antica, è la radicata spiritualità religiosa dei cittadini, data la presenza di numerosi luoghi sacri sul territorio come: la Chiesa madre dedicata a San Pietro apostolo, la chiesa di SS Maria dei Cordici, a pochi chilometri dal paese, la cappella della Congrega, la cappella di Sant’Anna, quella di Sant’Antonio, quella di San Michele nei pressi del castello baronale. In località San fantino poi, si trovano i resti di un’antica chiesa (di cui si possono riconoscere di muri spogli e l’abside), forse eretta dai monaci basiliani che si sono stanziati nel Cilento dopo la loro persecuzione e che hanno fondato tra il territorio di Torraca e quello di Sapri, un imponente monastero greco, che affaccia sulla baia della spigolatrice.
Ad ergersi maestoso, è il castello Palamolla costruito nel XVI sec. sui resti di un castello Alto-medioevale, utilizzato oggi come punto d’incontro per convegni e congressi.
Torraca inoltre, è stato il primo comune del mondo, a dotarsi si impianto di illuminazione pubblica con tecnologia a LED.
Tortorella: Tra i luoghi più interessanti da visitare all’interno del piccolo paesino che si stanzia su di una ripida altura a 580 m s.l.m. , troviamo la Chiesa madre della Collegiata, che ha un gusto tipicamente medioevale, risalente all’ XI sec. circa e che ospita un pregevole portale cinquecentesco; le antiche mura edificate dai Normanni nel XII secolo e poi rinforzate dagli angioini durante la Guerra del Vespro contro gli Aragonesi (1282-1302). Poi ancora la chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Vito, la grotta della Madonna di Lourdes, e la chiesa Maria SS dei Martiri. Tra queste chiese, spunta poi il Palazzo Marchesale-Baronale che si trova nel pieno centro del paese e che ha un pozzo interamente scolpito in pietra ed un antico torchio; la Croce in pietra che si trova al di fuori dell’abitato e poi la Porta Suctana la più antica porta del borgo che risale all’alto medioevo.
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