PAESTUM


PAESTUM




Paestum era una città appartenente alla Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, dio dei mari e dei maremoti. Dopo essere stata conquistata dai lucani, cambiò il suo nome in Paistom, per poi ricevere il nome Paestum grazie all'incursione dei Romani.


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Si crede, in base a dei ritrovamenti archeologici, che la nascita della colonia sia avvenuta in due momenti e due parti distinte: il primo impianto coincide con la fortificazione lungo la costa chiamata teichos, per poi arrivare ad una successiva, vera e propria costruzione della città, ovvero l' oikesis. Inoltre, una necropoli scoperta nel 1969 a ridosso delle mura della città, ha lasciato a noi vasi greci di fattura corinzia che ci garantiscono in un certo senso che la polis, esistesse già intorno al 625 a.C.
Il periodo di massimo splendore per Poseidonia fu dal 560 a.C. al 440 a.C. periodo in cui le città di Siris (cioè Policoro) e la stessa Sibari (città da cui si presume Poseidonia venne fatta costruire), furono distrutte. Dunque, la maggior parte dei sibariti, vedendo le loro città andate in rovina, si videro costretti a muoversi verso la loro sub-colonia portando con se beni e ricchezze.



LA SPLENDIDA VIA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM





Dopo un determinato periodo di dominazione lucana, la città cambiò il nome in Paistom, e divenne poi Paestum con i sopraggiunti romani. Roma e Paestum erano fortemente legate, non soltanto perché quest'ultima era ormai diventata una colonia romana, ma soprattutto perché durante le guerre puniche, i pestani erano considerati dei socii navales, ovvero degli alleati che prestavano servizio per mare nel momento del bisogno. 
A causa dell'impaludamento del fiume Salso chiamato Capodifiume (poiché ricco di calcare e quindi in grado di pietrificare tutto ciò con cui venisse a contatto), la città iniziò a spostarsi sempre più a valle. Gli abitanti, tentarono invano di ingegnarsi innalzando il livello delle strade, sopraelevando le soglie delle case e realizzando canalizzazioni a quote sempre maggiori, ma servì a ben poco. La città iniziò gradualmente a spopolarsi e per proteggersi dalla malaria e dalle incursioni saracene, si sviluppò un piccolo centro abitato in una zona chiamata "Caput Aquae", da cui prese il nome molto probabilmente l'attuale Capaccio. 

AFFRESCO APPARTENENTE AL SITO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM




Per un lungo periodo la città fu del tutto dimenticata, fino ad arrivare alla fine del '700, periodo in cui, in un suo viaggio, lo scrittore Ghoethe, il 23 marzo 1787 scriveva: "Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica". 
Soltanto all'inizio del secolo scorso furono avviati i primi lavori di scavo che riportarono man mano alla luce tutto ciò che oggi ci è possibile osservare. 
Magnifica è la tomba del tuffatore che è stata riscoperta nel giugno del 1969, la cinta muraria intervallata da 28 torri quasi tutte ridotte a ruderi, la Via Sacra costituita da grandi blocchi di calcare e larga circa 9 metri, il Foro della città ovvero la grande piazza romana, le Terme, i Templi (quello Italico e quelli di Hera e Atena), l' Anfiteatro, la Necropoli al di fuori delle mura e tanto altro ancora. 

https://drive.google.com/uc?export=download&id=1zh8DJtvn3kcDdeEr3QMw--jMprwGegHj








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