IL SANTUARIO DIOCESANO DELLA MADONNA DELLA NEVE

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Dopo diversi chilometri di cammino, a circa 1700 m di altitudine, si trova la “nevera”, un bacino naturale in cui la neve persiste per quasi tutto l’anno.

Procedendo poi il sentiero, proprio sulla vetta del Monte Cervati, troviamo la cappella dedicata alla Madonna della Neve che fu eletta a Santuario grazie a Mons. Bruno Schettino il 10 giugno 1993. Questo culto, essendo davvero antichissimo, non ha una vera e propria datazione certa del suo inizio. 

Un documento settecentesco custodito all’interno dell’Archivio dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Neve, dimostra che già prima del ‘900 esisteva l’attuale cappella.




Al suo interno, è molto scarna di particolari e abbellimenti, presenta una nicchia centrale in cui, il 26 luglio la statua viene portata a spalla dai fedeli che corrono verso la meta (da qui il nome la “Madonna che corre”) su di un percorso di 12 km e con circa 1000 m di dislivello. Nei punti più ripidi vengono create delle catene umane, e arrivati alla Crucicchia (uno dei simboli lasciati dai pellegrini durante il tragitto), il popolo che aspetta, inizia a cantare a gran voce, incitando gli uomini a non fermarsi,  fino all’arrivo in Chiesa. Una volta arrivati, viene aperta la “stipa” ed esposta la statua, fino al 5 agosto. 

A poche centinaia di metri dalla cappella, si trova la Grotta della Madonna che da secoli ormai, ha dato luogo a diversi miti e leggende, tra cui quella che la Madonna grazie ad un miracolo, abbia ristretto l’ingresso della grotta (che inizialmente doveva essere molto più ampio), per evitare la trafugazione della meravigliosa statua di origine basiliana, ad opera di alcuni briganti. 

La statua della Madonna della Neve, che presenta dei tratti puramente bizantini (sia nella donna che nel bambino), è stata sottoposta ad un attento lavoro di restauro ed è posta all’ingresso della grotta che si estende per circa 30 m verso est.


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