TORRE DI MEZZANOTTE


TORRE DI MEZZANOTTE

La “Torre di Mezzanotte”, fa parte del complesso di torri di avvistamento che sono state costruite dal Vicerè spagnolo Don Pedro di Toledo durante il Regno di Napoli alla fine del 500 e di cui ,fortunatamente, rimangono alcuni  ruderi a base circolare.


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Sia la torre di Mezzanotte che le altre due di Capobianco e del Buondormire però, sono state costruite troppo tardi, quando le popolazioni del Cilento erano già risalite nella zona più interna, stremati dalle incursioni dei Saraceni, tra cui la terribile incursione barbaresca di Dragut Pascià nel 1552, da cui Sapri e tutti i paesi vicini ebbero ingenti danni e subirono terrore e devastazione. 
Rappresenta uno dei punti di arrivo del sentiero, che purtroppo non è percorribile nella sua totalità a causa della pericolosità delle stradine a picco sul mare. Raggiunta la Torre, la vista è meravigliosa. I turisti che affrontano il percorso e arrivano fino a questo punto, infatti, non possono esimersi dal fotografare questo panorama che quasi lascia senza parole e che rimane impresso per sempre.


TORRE DI MEZZANOTTE - DETTAGLIO





Più in là, a sinistra della torre, si scorge in lontananza anche il Canale di Mezzanotte che i visitatori raggiungono spesso tramite  gite in barca. Mirabile è la Statua del Cristo che si trova in fondo al mare, oltre allo spettacolo delle tante grotte, insenature, scorci e spiaggette che caratterizzano la costa. 
Al di là delle escursioni in barca, il Canale di Mezzanotte è raggiungibile anche a piedi, imboccando un cammino un po’ più stretto ed impervio. Nella grotta di Mezzanotte, e nella vicina località Chiappaliscia (chiamata così per la presenza di una grossa roccia bel levigata dagli agenti atmosferici nei secoli) sono stati individuati anche giacimenti di origine paleolitica. 
Da questo punto, è visibile anche lo “Scoglio del Ruotolo”, dopo quello dello Scialandro. Leggenda vuole che un enorme masso si staccò dalla sommità del monte Palladino e che all’ incirca nel 1920, rotolò verso il mare. Alcuni marinai, si racconta, stavano pescando nella zona e rendendosi conto di ciò che stava accadendo, non potendo fare nulla per salvarsi, implorarono San Biagio (patrono di Maratea) di risparmiare le loro anime. Il miracolo così, avvenne; lo scoglio infatti, arrestò la sua corsa, fermandosi improvvisamente lungo la costa. Si iniziò a pensare, così, che fosse stato tutto merito del Santo.  

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