LA VECCHIA FONTANA DI SAN NICOLA


LA VECCHIA FONTANA DI SAN NICOLA
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La vecchia fontana di San Nicola



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Fino alla fine degli anni ’50 dello scorso secolo, in tutti i paesi del Sud, anche i più piccoli e sperduti tra colline e montagne, c’era la pubblica fontana, dove le donne pressoché di ogni età, cui era demandato in modo esclusivo questo compito, andavano ad attingere l’acqua e a lavare i panni nelle attigue vasche.
Era quella l’epoca dell’igiene personale curata in modo approssimativo proprio per la mancanza di fornitura idrica nelle private abitazioni; ed era anche l’epoca delle stalle ubicate in prossimità delle medesime e della vita vissuta in promiscuità con alcuni animali domestici.
L’acqua era considerata allora un bene prezioso da usare con parsimonia: raccolta dalle donne presso la fontana pubblica in recipienti di terracotta, le “lancedde”(più piccole) e le “quarte”(più grandi), e trasportata faticosamente in casa, veniva conservata e “centellinata” per i vari usi.

Il vecchio borgo di San Nicola, abbandonato per frana



Ciò era tanto più vero per la vecchia fontana di San Nicola, che distava oltre mezzo chilometro dal vecchio abitato in buona parte distrutto dalla frana del 1963.
La fontana, che c’è ancora oggi ed è in buone condizioni, si trova in aperta campagna all’incrocio di due stradine comunali, di cui una resa rotabile da alcuni anni. E’ sovrastata, dal lato di nordovest, da una collina ammantata da boschi di lussureggiante macchia mediterranea e, da quello di sudest, è circondata da uliveti secolari. Un luogo d’indubbia suggestione e fascino. Inoltre, essa è costituita anche da due vasche, ricoperte da un tetto in tegole, che venivano un tempo utilizzate dalle donne sannicolesi per lavare i panni.

Veduta di San Nicola, anni'50


Non ci sono documenti che attestino l’anno o, comunque, il periodo in cui fu costruita. Nelle notizie storiche da lui raccolte sul paese il prof., Pietro De Luca fa riferimento a un atto pubblico del 21 novembre 1721, mediante il quale le famiglie Amorelli e Tomei si dividevano, a scopo irriguo, le acque di una sorgente scaturente nel “Foro Vaticano dell’ill.mo Capitolo di S. Pietro di Roma”. Chissà, forse risale ad allora la captazione delle acque sorgive dell’attuale fontana, ma si tratta solo di un’ipotesi.
La fontana di San Nicola cessò di essere nel giro di pochi anni il luogo, dove era attinta l’acqua per usi domestici in seguito alla costruzione di un moderno acquedotto completata nel maggio del 1957.

Veduta della nuova San Nicola



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